“Si possono acquisire le tecniche ma non è possibile apprendere la sensibilità al Bello”.

L’odontoiatria estetica si basa su una serie di regole e tecniche che fanno riferimento a norme scientifiche e definizioni artistiche che, considerate nella loro collettività, permettono di ottenere un sorriso gradevole.

Questi principi sono stabiliti mediante dati statistici raccolti dai pazienti, modelli diagnostici, misurazioni scientifiche, ricerca odontoaiatrica, considerazioni artistiche e concetti base di bellezza.

Un esame dentale completo dovrebbe includere radiografie dentarie, modelli diagnostici con montaggio in articolatore, documentazione fotografica, ed un esame clinico approfondito.

L’esame clinico,a sua volta, deve includere  un’analisi del sorriso e la valutazione dei denti, delle articolazioni temporo-mandibolari, dell’occlusione, dei restauri esistenti, dei tessuti parodontali, e dei tessuti molli della cavità orale.

    I principi di progettazione richiedono una integrazione dei concetti estetici del sorriso che  regolano la composizione estetica del viso armonizzati fra di loro.

Due obiettivi fondamentali devono essere perseguiti e studiati nella creazione di un sorriso:

Denti con singole proporzioni piacevoli e corretti rapporti di proporzione tra di essi, integrati biologicamente ed in armonia con i tessuti muco gengivali.

– Disposizione dei denti e delle arcate dentarie in rapporto con le labbra e le altre unità estetico-anatomiche del viso.

 

“Il sorriso è definito come un cambiamento nella propria espressione facciale, allargando le labbra, spesso per segnalare piacere.”

E’ il risultato di un percorso complesso neurologico che coinvolge la corteccia celebrale (non motoria,premotoria e motoria).

Il settimo nervo cranico (Facciale) e gli impulsi di feedback dei rami sensoriali che provenienti dal V nervo cranico (Trigemino), arrivano alla corteccia premotoria e motoria che a sua volta determinerà la contrazione dei muscoli facciali. I muscoli del viso coinvolti in un sorriso sono il depressore del setto nasale, l’elevatore del labbro superiore e dell’ala del naso, l’elevatore del labbro superiore, l’elevatore dell’angolo della bocca, lo zigomatico maggiore e minore, il buccinatore, il risorio, il depressore dell’angolo della bocca, il depressore del labbro inferiore e il mentoniero. Tutti questi muscoli si inseriscono sull’orbicolare della bocca e lavorano in sinergia per alzare il labbro superiore e spostare lateralmente l’angolo della bocca creando così il SORRISO.

” Il sorriso è stato descritto come un quadro la cui cornice è rappresentata dalle labbra. All’interno di questo quadro ci sono i denti e il tessuto gengivale di sostegno. I fattori determinanti sono lo spessore delle labbra,  la distanza tra le commessure, la competenza labiale, l’indice del sorriso (rapporto larghezza/altezza), e infine l’architettura gengivale. Ai margini laterali del sorriso, l’occhio può percepire le commessure interne ed esterne.

 

E’ necessario suddividere il sorriso in un sorriso a riposo e un sorriso attivo. Il sorriso a riposo è quello che dà sostegno al labbro e le sue animazioni sono abbastanza riproducibili. Al contrario, il sorriso attivo è involontario, ed è indotto da sensazioni di gioia o gradimento.

“Un sorriso piacevole comporta un rapporto armonico tra i denti, gengive, tessuti duri di sostegno, e labbra.”

L’importanza del sorriso nell’attrazione fisica è fondamentale, ed è stata studiata in relazione alle decisioni di lavoro, alle assunzioni ed alle possibilità di carriera, alle impressioni iniziali, alle interazioni sociali ed all’età dimostrata (non anagrafica).