La procedura guidata per la riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici. Quando e come si realizza.
La riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici è un argomento molto delicato all’interno della formazione odontoiatrica. In questo articolo sarà descritta la procedura guidata
Impianti zigomatici: quando servono
Gli impianti zigomatici furono introdotti nella seconda metà degli anni ’80 con lo scopo di consentire recupero a pazienti che avessero subito:
- mutilazioni anatomiche;
- perdite di sostanza dei mascellari;
- pronunciata atrofia delle arcate.
La riduzione dei rischi della riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici
La riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici per molti anni è stata considerata una procedura a rischio. Questo a causa di:
- necessità di inserire l’impianto fra fossa temporale e orbita;
- esigenza di invadere il seno mascellare;
- difficoltà nell’operare con un impianto dalla struttura possente in zone disagevoli.
Le placche, inoltre, pur ad ancoraggio osseo, sono ad appoggio mucoso e dunque impossibilitate a garantire la necessaria stabilità e resistenza. Un impianto così imponente ha bisogno di appoggi più saldi e due guide che lo portino nella direzione voluta.
Queste difficoltà hanno fatto sì che la tecnica standard fosse ad esclusivo appannaggio di pochi chirurghi o dentisti.
Tre autori, L. Rigo, J. Tollardo, G. Caso, hanno sviluppato una tecnica completamente guidata in grado di superare quella standard e che ha raggiunto ragguardevoli obiettivi:
- snellimento delle procedure chirurgiche;
- riduzione delle possibilità di errori;
- possibilità di operare in sedazione cosciente.
La placca di guida
Le placche utilizzate in questa tecnica di riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici completamente guidata hanno le seguenti caratteristiche:
- aderiscono all’osso con intimo contatto;
- sono dedicate al singolo paziente, ma con punti in comune che consentono all’impianto di alloggiare nella giusta posizione;
- sono realizzate con il metodo “laser melting”;
- sono dotate di due anelli di circa 1 mm posizionati a 14mm di distanza che hanno il compito di guidare prima la fresa e poi l’impianto lungo il tragitto previsto dalla programmazione.
Le due fasi della riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici
Una riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici completamente guidata prevede due step. Il primo preliminare, il secondo operativo.
Riabilitazione del mascellare atrofico: il lavoro in laboratorio
- il paziente calza una dima radiologica contenente tutte le informazioni sulla protesi;
- il paziente esegue una tc spirale in doppia scansione;
- upload su un computer dei datiDICOM della tc e i files STL della dima;
- ricostruzione in 3D con inserimento dei 4 impianti zigomatici;
- la dima radiologica comunica dove la protesi andrà collocata e in che modo.
Il laboratorio provvederà a fornire al professionista:
- placche in materiale resinoso per l’osteotomia della parete anteriore del seno;
- placche chirurgiche in metallo volte alla preparazione dei siti e l’alloggio degli impianti;
- componenti protesiche dedicate;
- protesi provvisoria alloggiata all’interno del posizionatore guidato.
Questo materiale consentirà al professionista di poter preparare l’intervento in anticipo con la possibilità di prepararsi ad eventuali criticità.
Riabilitazione del mascellare atrofico in sala operatoria
Con paziente cosciente, in anestesia locale:
La dima protesica ad appoggio mucoso viene posizionata trovando stabilità su creste e palato con placca in posizione di massima intercuspidazione si posizionano i tre quinti pins ad ancoraggio osseo. A questo punto i passaggi prevedono:
- anestesia;
- incisione;
- scollamento della parete anteriore del seno mascellare dal pilastro maxillo malare alla regione del pilastro canino con scarichi vestibolari di rilascio;
- scheletrizzare la regione;
- appoggiare la placchetta in resina sulla parte anteriore del seno mascellare;
- osteotomia della parete anteriore;
- eseguire i fori per le viti di stabilizzazione;
- rimozione della placca di plastica.
Ora il posizionamento della placca di guida è agevole. Essa appoggerà all’osso laddove prima vi era la placca di resina e sarà stabilizzata con quattro viti in titanio.
Si procede quindi con l’allestimento dei siti implantari in due step:
- accesso crestale ( normali frese per chirurgia guidata, attraverso la sleeve crestale, vengono portate nella direzione esatta);
- accesso all’osso zigomatico (inserimento della fresa lunga attraverso le due sleeves).
Una volta che il sito è stato preparato è possibile procedere al montaggio dell’impianto. Adesso è necessario:
- avvitare i MUA;
- applicare i cilindri protesici per i provvisori;
- orientare e stabilizzare la protesi provvisoria grazie ai pins ossei e il posizionatore guidato;
- legare la protesi provvisoria ai cilindri protesici con apposito materiale;
- smontare il provvisorio per poi rifinirlo ed adattarlo alla funzione;
- suturare le mucose;
- sistemare il provvisorio.
Terminato l’intervento, i casi saranno sottoposti a controllo tc.
N.B. L’articolo originale sulla riabilitazione del mascellare atrofico con impianti zigomatici, firmato dagli autori L. Rigo, J. Tollardo, G. Caso, è disponibile su dental-tribune.com.